Il progetto Musei Polisensoriali, promosso dalla Direzione Regionale Musei Nazionali Lombardia, rappresenta un modello d’avanguardia per l’accessibilità culturale.
Accessibilità museale inclusiva: Finanziato con i fondi del PNRR – NextGenerationEU, mira a eliminare le barriere fisiche, sensoriali e cognitive nei musei lombardi, rendendo il patrimonio culturale un diritto universale. Questa iniziativa punta a coinvolgere attivamente persone con disabilità sensoriali e cognitive, offrendo strumenti e percorsi inclusivi.
Un impegno verso l’accessibilità totale
Dal 2015, la Direzione Regionale Musei Nazionali Lombardia coordina tredici musei statali, lavorando per ampliare la fruizione culturale. Il direttore regionale, Rosario Maria Anzalone, ha sottolineato l’importanza del progetto, concepito dalla sua predecessora Emanuela Daffra. “Garantire accessibilità al patrimonio culturale non è un traguardo, ma un percorso continuo”, ha affermato Anzalone durante la presentazione dei risultati finali il 3 dicembre 2024.
Le tre fasi del progetto
Musei Polisensoriali si è sviluppato in tre azioni principali:
- Formazione del personale
Gli operatori museali hanno partecipato a corsi di sensibilizzazione per acquisire competenze specifiche sulle disabilità visive, uditive e cognitive. Tra i temi affrontati, si evidenziano:
- L’uso della Lingua dei Segni Italiana (LIS).
- Tecniche di descrizione evocativa (Descrivedendo) per le persone con disabilità visive.
- Strategie per accogliere visitatori con disabilità cognitive, riducendo lo stress tramite percorsi facilitati.
- Creazione di strumenti inclusivi
I musei hanno implementato sussidi basati sul concetto di Universal Design, adattati alle esigenze di ogni sede. Tra questi:
- Percorsi tattili e disegni a rilievo per i visitatori non vedenti.
- Video introduttivi in LIS e con sottotitoli.
- Guide in Easy to Read e Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per le persone con disabilità cognitive.
- Percorsi museali multisensoriali
I musei hanno organizzato visite guidate “in tandem”, con il supporto di associazioni specializzate. Gli esempi includono:
- Percorsi tattili e verbali per scoprire il patrimonio con il metodo Malossi.
- Visite in LIS per sordi e udenti, arricchite da strumenti interattivi.
- Esperienze di immaginazione visiva per normovedenti e persone con disabilità.
Innovazione inclusiva nei musei della Lombardia
Gli strumenti creati per il progetto sono stati realizzati con il contributo di enti di rilievo, come la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano e la Lega del Filo d’Oro. Alcune innovazioni includono:
- “Descrivedendo“, una tecnica che utilizza il linguaggio per descrivere forme e colori a chi non può vederli.
- Mappe tattili e modelli 3D, per permettere un’esplorazione autonoma del patrimonio.
- Guida sociale e mappe sensoriali, progettate per ridurre l’ansia dei visitatori con disabilità cognitive.
I musei coinvolti
Il progetto ha interessato tredici musei statali:
Museo del Cenacolo Vinciano, Milano – Grotte di Catullo e Museo Archeologico, Sirmione (BS) – Castello Scaligero, Sirmione (BS) -Villa Romana e Antiquarium, Desenzano del Garda (BS) – Cappella Espiatoria, Monza – Palazzo Besta, Teglio (SO) – Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, Vigevano (PV) – Complesso Monumentale della Certosa di Pavia (PV) – Parco Archeologico di Castelseprio e Antiquarium (VA) – Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, Cividate Camuno (BS) – Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica, Capo di Ponte (BS) – Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, Capo di Ponte (BS) – Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo, Capo di Ponte (BS).
Ogni sede ha adattato i sussidi alle sue peculiarità, garantendo un’esperienza personalizzata per ogni visitatore.
Educazione e accessibilità per tutti
Musei Polisensoriali non si rivolge esclusivamente alle persone con disabilità. Le visite aperte a tutti, programmate nei prossimi mesi, utilizzeranno strumenti inclusivi per proporre un’inedita esperienza multisensoriale. Questa scelta sottolinea come l’accessibilità non sia un limite, ma un’opportunità per arricchire la fruizione culturale di ogni individuo.
Un progetto co-creato
La co-progettazione è stata il cuore del progetto. Oltre a istituzioni come il Museo Anteros e l’Ente Nazionale Sordi, associazioni locali hanno affiancato il personale museale nella realizzazione dei sussidi. Questa collaborazione ha garantito che ogni strumento fosse realmente utile e rispondente alle esigenze specifiche dei visitatori.
Un modello replicabile
Con un budget di 173.500 euro, finanziato dall’Unione Europea tramite il PNRR, Musei Polisensoriali rappresenta un esempio concreto di come i fondi pubblici possano favorire l’inclusione. Il successo del progetto potrebbe ispirare iniziative analoghe in altre regioni, favorendo un accesso più equo alla cultura su scala nazionale.
Una cultura più accessibile
Il progetto Musei Polisensoriali dimostra come l’innovazione e l’accessibilità possano convivere per trasformare i musei in spazi accoglienti e inclusivi. Grazie alla collaborazione tra enti pubblici, associazioni e personale museale, l’iniziativa lombarda si configura come un modello di riferimento per garantire a tutti il diritto alla cultura.
Fonti: Direzione Reginale Musei Lombardia – Studio Esseci – Spotynews.com
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