A Padula, un piccolo comune in Campania, si tiene ogni anno una celebrazione che affonda le sue radici in un episodio storico avvenuto nel 1535.
Frittata di mille uova della Certosa di San Lorenzo – alla Certosa di San Lorenzo organizzano questa tradizione nella loro suggestiva sede, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1998 L’evento celebra il banchetto organizzato dai monaci cistercensi in onore di Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, che visitò la Certosa durante il suo viaggio di ritorno dalla vittoriosa battaglia di Tunisi contro Barbarossa.
L’Incontro tra Carlo V e i Monaci
L’arrivo dell’imperatore Carlo V alla Certosa di San Lorenzo non fu programmato. Cinque giorni prima della sua visita, un messaggero arrivò alla Certosa per annunciare l’imminente arrivo del sovrano. I monaci, sorpresi dalla notizia, si prepararono febbrilmente per accogliere l’imperatore e il suo numeroso seguito. Era necessario trovare un modo per onorare degnamente un personaggio di tale importanza, ma anche per sfamare tutti i suoi uomini, rispettando allo stesso tempo le regole della comunità monastica che vietavano il consumo di carne.
Carlo V giunse alla Certosa il 10 agosto 1535. Dopo il suo sbarco a Reggio Calabria, l’imperatore decise di fermarsi a Padula per riposare e riflettere dopo la sua vittoria contro Barbarossa. Carlo V, colpito dalla calorosa e ben organizzata accoglienza, decise di rimanere alla Certosa per due giorni, dormendo in una semplice cella monastica con un materasso e lenzuola di lino al posto del solito pagliericcio e delle ruvide coperte dei monaci
La Genesi della Frittata di Mille Uova
Nonostante le rigide regole alimentari che imponevano una dieta priva di carne, i monaci non si scoraggiarono. La cucina della Certosa, che ancora oggi conserva una monumentale cappa e forni a legna rivestiti in maiolica dipinta a mano, divenne il teatro di un’impresa culinaria unica: la preparazione di una gigantesca frittata di mille uova.
La genesi di questa straordinaria pietanza è raccontata in un libro del 1640, scritto dal sacerdote Camillo Turini. I monaci, con grande ingegno, decisero di rompere e sbattere a mano mille uova, condendole per realizzare una frittata capace di sfamare l’imperatore e tutto il suo esercito. L’idea era di creare un piatto che fosse allo stesso tempo semplice, rispettoso delle regole monastiche e sufficientemente imponente da onorare un sovrano.
La Rievocazione Storica
Quell’evento, che mescola storia e leggenda, rivive ogni anno durante la rievocazione storica “Padula in festa per Carlo V”. Questa celebrazione, giunta alla sua 27esima edizione, si svolge dall’8 al 10 agosto. La Pro Loco di Padula, sotto la guida di Vincenzo Petrizzo, organizza l’evento, che attira visitatori da tutta Italia e non solo.
Durante la rievocazione, i monaci cistercensi, sotto la supervisione del maestro ovarolo Nicola Piccolo, rompono a mano mille uova, proprio come fecero i loro predecessori nel XVI secolo. La preparazione della frittata è affidata a un maestoso marchingegno, progettato dall’ingegnere Leonardo Lombardi, che scherzosamente è stato soprannominato “da Padula”, in omaggio al celebre Leonardo da Vinci. Questo gigantesco strumento, composto da due dischi concentrici in acciaio, è riscaldato su un braciere alimentato a legna. Un sistema di carrucole e contrappesi ad acqua permette di girare la frittata con precisione, evitando che si rompa o si bruci.
La Tradizione Continua
Nonostante l’uso di materiali moderni, come l’acciaio inossidabile al posto del ferro, la preparazione della frittata di mille uova resta fedele alla tradizione. Il procedimento è affascinante: i monaci versano venti litri di olio, una miscela di olio di semi ed extravergine di oliva, nella grande padella, spargendo il composto di uova in modo omogeneo. Con pazienza e abilità, utilizzano lunghe pale di legno per distribuire il calore e assicurarsi che la frittata cuocia perfettamente.
Una volta pronta, la frittata viene servita in un panino, distribuito a tutti i partecipanti della festa che si radunano nel cortile d’ingresso della Certosa di San Lorenzo. L’evento si svolge in un’atmosfera magica, nella notte delle stelle cadenti, il 10 agosto, in onore di San Lorenzo, patrono della Certosa.
Frittata di mille uova della Certosa di San Lorenzo – Un Patrimonio da Gustare
La frittata di mille uova non è solo una curiosità storica, ma un simbolo della cultura e delle tradizioni di Padula. Ogni anno, la rievocazione attira migliaia di visitatori, contribuendo a mantenere vivo il ricordo di un evento che unisce storia, leggenda e gastronomia. La Certosa di San Lorenzo, con la sua architettura maestosa e i suoi magnifici affreschi, offre uno sfondo perfetto per questa celebrazione, trasformando un semplice piatto in un’esperienza unica e coinvolgente.
Il video della rievocazione storica
Valorizzare la Storia con il Gusto
La celebrazione di “Padula in festa per Carlo V” rappresenta un esempio perfetto di come la storia e la tradizione possano essere valorizzate attraverso la gastronomia. L’evento non è solo una rievocazione storica, ma un’occasione per riscoprire e apprezzare le radici culturali di una comunità. La preparazione della frittata di mille uova, con il suo mix di semplicità e grandiosità, è una testimonianza della creatività e dell’ospitalità dei monaci cistercensi, che seppero accogliere uno degli uomini più potenti del loro tempo con un gesto tanto semplice quanto straordinario.
Fonte e immagini dalla Pagina Facebook Pro Loco Padula